In occasione della campagna elettorale per le Europee 2019, l’Osservatorio Mediamonitor Politica della Sapienza e l’Osservatorio TG di Eurispes realizzano un monitoraggio dell’informazione televisiva sulla sette reti generaliste. La tradizionale linea di ricerca di Mediamonitor prosegue focalizzando l’attenzione sui maggiori talk show, di approfondimento politico e di infotainment, attraverso un progetto che coinvolge gli studenti del corso di Giornalismo Radiotelevisivo – Laboratorio Radiotelevisivo del Dipartimento di Comunicazione e Ricerca Sociale.
L'Osservatorio Mediamonitor Politica e l'Osservatorio di Sociologia Elettorale hanno preso parte al ricco palinsesto offerto dal Dipartimento di Comunicazione e Ricerca Sociale, sotto il titolo "L’Italia che cambia. La Sapienza e il CoRiS per la Settimana della Sociologia", nell'ambito della partecipazione della Sapienza Università di Roma alla Seconda edizione della Settimana della Sociologia (http://www.settimanadellasociologia.it/).
A due giorni dal voto, cosa resta della campagna elettorale appena terminata? L'Osservatorio Mediamonitor Politica ha monitorato 18 talk show tra serali e domenicali per le ultime quattro settimane, e, in attesa di risultati definitivi anche dal punto di vista scientifico, può iniziare a fare il punto almeno sulle parole che restano sul terreno della campagna.
In continuità con una tradizione di ricerca che rimonta alle elezioni politiche del 2008, l'Osservatorio Mediamonitor Politica si propone di seguire la campagna elettorale in corso, per le amministrative 2016, attraverso le ospitate televisive di una selezione dei candidati (Fassina, Giachetti, Marchini, Meloni, Raggi per Roma; Corrado, Parisi, Sala per Milano; Brambilla, De Magistris, Lettieri, Valente per Napoli) nei talk politici, ibridi e di intrattenimento delle sette reti generaliste (A Conti Fatti – La parola a voi, Agorà, Ballarò, Bersaglio Mobile, Che Tempo Che Fa, Coffee Break, Dalla Vostra Parte, diMartedì, Domenica In, Domenica Live, Fuori Onda, Gazebo, I Fatti Vostri, Il Caffè
Sul Manifesto di giovedì 14 maggio, una riflessione di Christian Ruggiero all'interno dello speciale Riforma RAI.
Fa riflettere il tweet di Matteo Renzi contro i talk show. Non solo perché facilmente definibile come un’inopportuna presa di posizione di un Presidente del Consiglio iper-televisivo e iper-presenzialista sulla scena del talk, se non come una vera e propria invasione di campo rispetto a Piazzapulita, che a quell’ora, le 22.45 di lunedì 26 gennaio, parlava di Patto del Nazareno e Presidenza della Repubblica. Anche perché ricorda recenti parole di un illustre precedente nel campo della Premiership televisiva.
Ci sono testi che fanno la storia di una disciplina, non solo per l’analisi che propongono, ma per la capacità di azzeccare la metafora. Lungo tutto il corso della cosiddetta Seconda Repubblica, il rapporto fra politici e politici, e fra politici e giornalisti, è stato Come nella boxe, secondo un celebre saggio di Omar Calabrese, che a sua volta riprende uno scritto di Roland Barthes. Non è stato, però un incontro di boxe quello che abbiamo visto a Porta a Porta ieri, 19 maggio 2014.
Il vero leit-motiv delle campagne elettorali italiane, che siano politiche, amministrative o europee, è ormai lo stesso: gli scandali politico-economici legati ai due maggiori schieramenti.
I risultati delle elezioni politiche del 2013 rappresentano una scossa al sistema della politica, ma anche una sfida al giornalismo e agli universitari. La vittoria dimezzata del centrosinistra, la ripresa del centrodestra, il risultato modesto del centro, l’exploit del MoVimento 5 Stelle, sono elementi che erano stati certo identificati, ma non analizzati né stimati con sufficiente capacità di pre-visione da aspettarsi un risultato così eclatante. Non solo le dirette del pomeriggio dello spoglio, ma anche i dibattiti radiotelevisivi e online del giorno dopo, hanno faticato a prendere atto del cambiamento che era già avvenuto nell’animo degli italiani.
Pubblichiamo una delle "pillole di campagna" che l'Osservatorio Mediamonitor Politica offre al free press Metro in occasione della presenza di uno dei candidati premier ad uno dei maggior talk di approfondimento televisivo.