Mario Monti

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The best is yet to come

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Il risultato del MoVimento 5 Stelle è imponente, ma non eccezionale. Nel senso che non si tratta di una eccezione, ma di un fenomeno che fa seguito a numerosi segnali, e dei più consolidati nelle analisi politiche ed elettorali: i risultati delle elezioni amministrative che hanno aperto la strada a queste consultazioni nazionali.


Il confronto, questo sconosciuto

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Giovedì 21 febbraio 2013, meno tre alle elezioni politiche. Per la seconda volta consecutiva, e per la terza nella pur non lunghissima vita della cosiddetta Seconda Repubblica, va in scena la pantomima di un confronto.

 


L’esplosione della campagna

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La campagna elettorale si evolve, l’agenda si modifica. La rilevazione dei dati dei temi nei talk show d’approfondimento nella settimana tra il 1° e il 6 febbraio segna una prima ma importante discontinuità.


MontiSpot

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Un’analisi frame per frame dello spot di Mario Monti (anticipata a Formiche.net) “dice” molto della campagna elettorale del Professore. Soprattutto nella scelta delle immagini da “giustapporre” al parlato: se sul primo versante Monti non sembra fare un particolare sforzo per modulare il proprio tono di voce in funzione di un contesto che richiederebbe forse una maggiore enfasi, la scelta iconografica rivela diverse mosse positive. E una grossa contraddizione.


MediamonitorTv prima settimana - L’economia c’è ma la politica parla di sé stessa

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Elaborazione Mediamonitor Politica su dati 21-24 gennaio 2013

Le "pillole di campagna" che l'Osservatorio Mediamonitor Politica diffonde anche grazie alla disponibilità del free press Metro comprende una panoramica sui temi della settimana televisiva, e sul posizionamento dei maggiori leader nell'agenda della telepolitica.


Drammatizzazione mon amour

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In attesa dell’accendersi della competizione elettorale – che da calendario prevede due campagne per le Amministrative e una per le Politiche tra questo e il prossimo anno – c’è da chiedersi quanto l’understate imposto alla politica italiana dalla gestione Monti avrà effetti sui futuri stili della comunicazione politica.


Per una nuova politica del cucĂą?

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Sabato 14 gennaio 2012, prima udienza del Presidente del Consiglio Mario Monti con Papa Benedetto XVI. Tutti gli organi d’informazione giudicano positivi gli esiti del meeting rituale, e concentrano la loro attenzione appunto sugli aspetto maggiormente “di rito”: laRepubblica.it pubblica la fotonotizia dal titolo “Vaticano, niente inchino per Monti”, il Tg1 fa la conta di quanti, tra il Premer e i componenti del suo seguito, abbiano effettuato l’inchino o il bacio dell’anello (Moavero Milanesi), e quanti abbiano cercato ostentatamente una “terza via” tra la riverenza e la più audace postura rigidamente ritta (Terzi di Sant’Agata e Catricalà).


La strategia di Furio

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Un deciso cambio di stile nella comunicazione del governo italiano, per alcuni addirittura un capolavoro di comunicazione istituzionale e politica. Così viene definito in Rete nella serata del 4 gennaio il comunicato con cui Mario Monti risponde alla’interrogazione a risposta scritta che fonti stampa attribuiscono a Roberto Calderoli circa “le modalità di svolgimento della cena del 31 dicembre 2011 del medesimo Presidente del Consiglio”.


Oltre l’incerta postura comunicativa del Professore

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A margine della conferenza stampa di fine anno del Presidente del Consiglio Mario Monti, quasi tre ore che hanno dominato il palinsesto politico del 29 dicembre, è interessante osservare una fortissima discrasia tra i piani della forma e del contenuto nella comunicazione del secondo Professore prestato alla politica italiana.


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