La lettura dell’attuale fase politica come inizio di una fantomatica Terza Repubblica sembra essere messa fortemente in discussione dall’andamento dell’elezione presidenziale in corso. Il clima di opinione in cui si inserisce il voto delle Camere fa infatti pensare, piuttosto, a un colpo di coda della cosiddetta Seconda repubblica che nella sua età tarda consuma una definitiva vendetta sulla Prima. Questo corto-circuito corrisponde all’incrocio di due tendenze ormai consolidate nelle democrazie contemporanee: la mediatizzazione e la presidenzializzazione della politica.
Il centocinquantenario dell’Unità d’Italia rappresenta uno dei rari casi di cerimonia civile e mediale in cui l’elemento commemorativo sembra essere superato da una rivendicazione di identità e perfino di orgoglio di essere italiani. Al centro di questa congiuntura eccezionale, la figura del Presidente della Repubblica, oggetto di riflessioni parallele sulla cultura civica del paese e sulla via italiana alla presidenzializzazione, presentate la prima sulla rivista Comunicazionepuntodoc e la seconda nel corso di uno dei panel del XXV Convengo annuale SISP.