Berlusconi

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La posta in gioco

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Decaduto. I media mainstream e social, le conversazioni da viaggio, da bar, da cena in famiglia ruotano, dalle 17.42 di ieri, 27 novembre 2013, di questa parola. Silvio Berlusconi è decaduto dalla carica di Senatore, come conseguenza della condanna definitiva per frode fiscale che ha aperto la stagione politica 2013-2014.

 

La notizia è ovviamente in apertura dei quotidiani di oggi, e proprio dalle lettura dei due editoriali “di punta”, quello de “la Repubblica” e quello del “Corriere della Sera”, viene al pettine un nodo politico e mediale che è la chiave di lettura di ciò che è stato e che sarà, del Cavaliere, della politica italiana, delle sue istituzioni.


Note a margine del videomessaggio di Fini

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Eludendo qualsiasi considerazione di natura politica e, quindi, prescindendo dal contenuto, il videomessaggio del presidente Fini risulta ugualmente importante per un’analisi di tipo comunicativo.


Videocracy, la riscoperta della società dello spettacolo

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Lo sguardo di chi scrive era stato attratto dai cartelloni pubblicitari di Videocracy, il docu-film di Erik Gandini, ma difficilmente quello stimolo da solo lo avrebbe portato in sala nel giorno della sua uscita. Quel che ha inserito la pellicola nell’agenda politica di fine estate 2009 è stata la polemica innescata dal rifiuto della Rai di trasmetterne i due trailer.


Il Quarto Potere di Silvio. Sei anni dopo.

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Nonostante il ritardo con il quale si affaccia sul piccolo schermo, il “Citizen Berlusconi” visto in prima tv ieri sera sul canale satellitare Current riesce ancora a conservare l’attualità del proprio messaggio. L’Italia del 2003, che Freccero descriveva come pervasa dal format “vestito e sorriso” e da una tv ormai ossessionata dall’espansione del fatturato pubblicitario, pare appartenere allo stesso orizzonte metatemporale di quella odierna.


Censura in tv per il divorzio del premier

Il divorzio del premier diventa per i Tg italiani una "non notizia" meritevole di censura.

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