Verso le Amministrative 2016: una chiamata di tesi

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In continuità con una tradizione di ricerca che rimonta alle elezioni politiche del 2008, l'Osservatorio Mediamonitor Politica si propone di seguire la campagna elettorale in corso, per le amministrative 2016, attraverso le ospitate televisive di una selezione dei candidati (Fassina, Giachetti, Marchini, Meloni, Raggi per Roma; Corrado, Parisi, Sala per Milano; Brambilla, De Magistris, Lettieri, Valente per Napoli) nei talk politici, ibridi e di intrattenimento delle sette reti generaliste (A Conti Fatti – La parola a voi, Agorà, Ballarò, Bersaglio Mobile, Che Tempo Che Fa, Coffee Break, Dalla Vostra Parte, diMartedì, Domenica In, Domenica Live, Fuori Onda, Gazebo, I Fatti Vostri, Il Caffè di Raiuno, In mezz’ora, L’Arena, L’Aria Che Tira, La Gabbia, La Telefonata di Belpietro, La Vita in Diretta, Matrix, Mattino Cinque, Mezzogiorno in famiglia, Omnibus, Otto e mezzo, Piazza Pulita, Pomeriggio Cinque, Porta a Porta, Quinta Colonna, Sabato In, Speciale TG1, Storie Vere, Tagadà, Tg3 Linea Notte, Uno Mattina, Verissimo, Virus - Il contagio delle idee). 

La prima settimana di campagna non ha registrato una forte presenza televisiva dei candidati a Sindaco, rivelando tuttavia alcune peculiarità di un certo interesse.

 

Coerentemente con il super-investimento in termini di approfondimento informativo de La7, buona parte delle ospitate si collocano proprio sulla rete di Cairo. I due "poli" televisivi rimangono rappresentati da Rai3 e Canale5, quest'ultimo con una interessante declinazione in termini di politainment: la presenza di Gianni Lettieri a Domenica Live s'inserisce in uno spazio realizzato ad hoc, una sorta di Elettorando "pop".

L'interesse maggiore sembra essere per la polemica "burocratica", che stavolta ha riguardato (e concesso enorme visibilità) a Stefano Fassina, che di fatto è l'unico dei candidati considerati a comparire più di due volte in video.

 

La scarsità di materiale finora disponibile, amesso che nelle prossime settimane il tasso di presenza televisiva dei candidati non aumenti, rende comunque plausibile una ricerca di taglio qualitativo, basata, a seconda delle dimensioni del corpus, su un'analisi di frame e metafore, che contribuisca alla ricostruzione della narrazione televisiva (e non solo) della politica contemporanea.