Il vero leit-motiv delle campagne elettorali italiane, che siano politiche, amministrative o europee, è ormai lo stesso: gli scandali politico-economici legati ai due maggiori schieramenti.
Anche nella penultima settimana di campagna, infatti, a dominare la discussione nei talk è il caso EXPO, con il coinvolgimento di Claudio Scajola e dell’ex parlamentare Amadeo Matacena. La riduzione a mezzo scandali della fiducia nel blocco di centrodestra, e nel leader Berlusconi, viene però “bilanciata” da due fattori: da un lato, le rivelazioni dell’ex Segretario al Tesoro degli Stati Uniti Timothy Geithner, per il quale la caduta del Cavaliere dell’autunno del 2011 sarebbe stata il frutto di un “complotto” delle Cancellerie Europee; dall’altro, l’accusa di associazione a delinquere per il deputato del PD Francantonio Genovese.
Aggiungendo a questi casi “maggiori” lo spazio oggettivamente limitato riservato alla probabile futura estradizione di Marcello Dell’Utri, la voce “scandali” occupa quasi metà del dibattito pubblico anche in questa che dovrebbe essere una campagna europea.
Di Europa, in effetti, non si parla neppure in riferimento al costo della vita, o al mercato del lavoro (il riferimento principale sono ancora le riforme di Matteo Renzi, e l’ormai famoso bonus di 80 Euro); semmai, l’Unione viene chiamata in ballo sul secondo tema a parimerito della settimana appena trascorsa: l’immigrazione. Il Frontex come “alternativa” ad operazione costose e di difficile gestione come “Mare nostrum”, e in generale le responsabilità di un’Europa che non vuole i migranti e non premia né aiuta chi è in prima linea nell’accoglienza; questo il frame che appare prevalente.
In un contesto come questo, attendiamo questa sera di vedere la performance di Beppe Grillo da Bruno Vespa. Ma di pane per i denti dell’antipolitica ce n’è molto.
di Christian Ruggiero